Il sentiero Valtellina è un itinerario ciclopedonale che si sviluppa lungo il fiume Adda tra Colico e Bormio, per una distanza complessiva di 114 km. Lungo il percorso, immerso nel verde e abbracciato dalle Alpi Retiche con i caratteristici terrazzamenti vitati e le Alpi Orobie, è possibile scoprire i piccoli borghi e le bellezze paesaggistiche della Valtellina, un vero e proprio paradiso per gli amanti dell’escursionismo e degli sport all’aria aperta.
Il Sentiero Valtellina consente a quanti lo percorrono di osservare rare bellezze naturalistiche che la Valtellina deve soprattutto all’Adda che, attraversando trasversalmente il cuore delle Alpi, nel corso delle ere geologiche, unitamente ai suoi affluenti come il torrente Bitto che taglia in due Morbegno hanno scavato valli la cui conformazione ha contribuito a donare al territorio una grande varietà di ambienti, che accoglie una straordinaria biodiversità animale e vegetale. Queste stesse valli nel corso dei secoli sono divenute anche le naturali vie di transito fra l’Europa continentale e quella mediterranea e oggi sono lo scrigno che ancora custodisce tradizioni antichissime e vitali. I primi a godere di questa ricchezza naturalistica e culturale sono sicuramente gli appassionati di escursionismo che in Valtellina possono appunto trovare una rete di percorsi con pochi eguali in tutto l’Arco Alpino, per estensione e bellezza.
Il percorso da Colico a Morbegno
Il sentiero si inoltra dapprima nella Riserva del Pian di Spagna su fondo sterrato fino ad oltrepassare la statale 36 e raggiungere l’Adda, prosegue entrando in Valtellina in un tratto in cui la valle è molto ampia. In questo luogo il Monte Legnone svetta a sud come primo baluardo delle Alpi Orobie.
Proseguendo si passa nelle vicinanze di Traona, un tempo tra i capoluoghi della Bassa Valle, per poi giungere a Morbegno, costeggiando l’Isola della Pescaia e successivamente il celebre Ponte di Ganda.
Cosa vedere lungo il percorso
Lungo il percorso dal raro fascino naturalistico è possibile osservare tracce storiche uniche ed indelebile nella storia dell’architettura e dell’attività bellica svoltasi in questi luoghi. Imperdibile è anzitutto il Forte di Fuentes, un edificio militare spagnolo del 1600 e raggiungibile seguendo la deviazione di percorso posta sulla destra per circa 1km dal lieve dislivello.
Altra struttura storica degna di nota è poi il Forte Montecchio Nord, la fortezza della Prima Guerra Mondiale meglio conservata in tutta Europa ed opera di fortificazione su cui si impernia il complesso sistema difensivo della Frontiera Nord verso la Svizzera. Per osservarla occorre percorrere la deviazione posta per il Castello Montecchio, la cui entrata dista 400m dall’itinerario.
Osservabile lungo il percorso è poi il patrimonio naturalistico inestimabile del Pian di Spagna, Riserva Naturale che si sviluppa alla confluenza di Valtellina e Valchiavenna nel lago di Como. Una piccola pianura, estesa poco meno di 1600 ettari, il cui ambiente risulta di fondamentale importanza alla sosta e alla nidificazione dell’avifauna migratoria.
Il percorso da Morbegno a Sondrio
Il percorso successivo, dalla distanza complessiva di 26km di cui 50m di dislivello, passa per le piccole frazioni di Campovico, Paniga e Desco per giungere all’attraversamento dell’Adda ad Ardenno. Oltrepassato il torrente Masino, il cui imbocco della Val Masino vi è posto in deviazione sinistra del percorso, si continua sull’argine di un grande invaso artificiale fino a raggiungere il comune di Colorina. Proseguendo, il sentiero si addentra nelle aree boschive che fiancheggiano il fiume. In prossimità il tracciato costeggia il Comune di Caiolo. Infine, una volta raggiunto il Comune di Albosaggia, vi si attraversa un’imponente passerella pedonale oltre la quale vi sono presenti le deviazioni ultime per giungere a Sondrio.
Cosa vedere lungo il percorso
Lungo il percorso è possibile osservare il Santuario della Sassella, costruzione di origine quattrocentesca sorgente sulla sommità d’uno sperone roccioso del versante retico alle porte di Sondrio ergendosi fra i celebri vigneti, la cui valenza artistico-architettonica risiede in affreschi ed altorilievi cinquecenteschi in marmo bianco. Raggiungibile attraversando il centro cittadino e seguendo le indicazioni per la frazione di Triasso posta ad una distanza di circa 4,5km dell’itinerario.
Il percorso da Sondrio a Tirano
Il Sentiero Valtellina prosegue qui oltrepassando il Comune di Piateda proseguendo su strada ordinaria percorrendo un tratto promiscuo che attraversa alcuni piccoli borghi e parti di campagna fino al raggiungimento del bacino artificiale del Baghetto. Si prosegue addentrandosi in zone boschive e poi nuovamente su strade di campagna fino all’abitato di Tresenda. Si giunge infine a Tirano costeggiando dapprima l’Adda e successivamente il torrente Poschiavino che porta fino alle viuzze della piccola cittadina.
Cosa vedere lungo il percorso
Lungo il percorso, dalla distanza complessiva di 31km di cui 165m di dislivello, è possibile osservare il Bosco dei Bordighi, Riserva naturale protetta avente un’estensione di circa 50 ettari e presentante specie vegetali rare ed antiche. Ad essa vi si accede attraversando la passerella pedonale per Faedo.
Altro patrimonio naturalistico inestimabile della Valtellina osservabile da questo tratto del Sentiero Valtellina, sono i Terrazzamenti Retici, 2500 km di muretti a secco che sorreggono la viticoltura valtellinese. Un susseguirsi straordinario di terrazzi che percorre la valle, esito di un’armoniosa relazione tra uomo e natura ed espressione di architettura primitiva. Guardando verso nord è infatti possibile ammirare gli splendidi terrazzamenti che caratterizzano il versante retico della Valtellina da cui nascono i pregiati vini DOC e DOCG del territorio.
A testimonianza dell’arte vinicola valtellinese, oltre ai Terrazzamenti retici, vi sono le Cantine vinicole di Chiuro, borgo ospitante le principali case vinicole valtellinesi in grado tutt’oggi di tener fede alla tradizione artigiana del passato, in primis quella legata alla produzione dei pezzotti, celebri tappeti colorati e resistenti, opere della Valtellina d’altri tempi.
Il percorso da Tirano a Grosio
Uscendo da Tirano si prosegue su tratto esclusivo verso l’invaso di Sernio e successivamente la piana di Lovero. A metà del percorso, dalla distanza complessiva di 12km di cui 170m di dislivello, si incontra l’uscita per Mazzo, punto di attacco della celebre salita del Mortirolo. Proseguendo si giunge infine a Grosio.
Cosa vedere lungo il percorso
Lungo il percorso vi è possibile osservare le celebri ed antichissime Incisioni Rupestri di Grosio. La Rupe Magna di Grosio è una delle più grandi rocce incise dell’arco alpino, la cui incisioni più antiche risalgono alla fine del Neolitico, ovvero, al quarto millennio avanti Cristo e all’età del Ferro, ovvero il primo millennio avanti Cristo.
Altra testimonianza storica visibile in questo tratto del Sentiero Valtellina, sono i Castelli di San Faustino e Visconti Venosta posti sulla sommità del colle che domina la Rupe Magna. Il primo, il più antico, è risalente al X/XI Secolo mentre il secondo, meglio conservato, fu edificato nel 1350ca. Entrambi i Castelli viscontei furono affidati alla famiglia Venosta, che vi abitò sino al 1526, quando i Grigioni, divenuti signori della valle, ne decisero lo smantellamento.
Il percorso da Grosio a Bormio
La tratta, dalla distanza complessiva di 25km, presenta un importante dislivello di ben 580 m. Una volta aver scalato la ripida salita in corrispondenza di Tiolo si raggiunge il Comune di Sondalo. Il panorama circostante assume sempre più i connotati del tipico paesaggio alpino. A seguire si affronta una seconda salita che porta al passaggio obbligato per Sant’Antonio Morignone che fu teatro della grande frana del 1987. Si prosegue poi su un percorso promiscuo per 10km fino a raggiungere la Valdisotto e successivamente entrare nella piana che porta infine a Bormio ove il percorso termina.
Cosa vedere lungo il percorso
Lungo il percorso vi è possibile osservare il segno più tangibile dell’evento calamitoso che nel 1987 sconvolse l’intera Valtellina, la Frana di Val Pola. Lungo il percorso vi si trova un monumento a ricordo dell’accaduto e delle vittime. Il monumento commemorativo fu opera che nacque dal desiderio di Don Carlo Bozzi e degli abitanti di Sant’Antonio Morignone che si concretizzò con l’inaugurazione del 2007 in località Aquilone.
Opera di grande valenza architettonica che vi è possibile incrociare lungo il percorso è l’Ossario di Cepina. Attiguo alla chiesa parrocchiale di Cepina, rappresenta un’opera architettonica settecentesca inestimabile grazie soprattutto all’incredibile ciclo pittorico dei suoi affreschi nonché per l’imponente cancellata in ferro battuto che adorna la facciata principale.
Di grande impatto naturalistico è poi il Parco Nazionale dello Stelvio che, con i suoi 130’700 ettari, risulta essere il più esteso dell’arco alpino, nonché uno dei più antichi in Italia. Il Parco, grazie alle elevate quote medie è caratterizzato da un susseguirsi di cime impervie e di vaste superfici glaciali dal raro splendore.